testo

Santuario di Santa Maria in Prato in Longone al Segrino

Storia
In origine, Santa Maria in prato (il cui nome deriva dal luogo su cui sorse, un tempo occupato da un vasto prato) era una semplice cappella, modificata nel corso dei secoli. Durante l'epidemia di peste del 1327 fu trasformata in lazzaretto. Fu ampliata sicuramente entro il 1579, quando a Longone venne fondata la Confraternita del Santo Rosario, alla quale fu affidata la cura della chiesa. Nel 1765 fu completamente ricostruita in stile barocco, in seguito ad un crollo. Nel corso degli scavi per le fondamenta del nuovo edificio religioso, fu riportata alla luce un'ara pagana dedicata ad Ercole Invincibile, che oggi risulta dispersa. La devozione alla Madonna del Santo Rosario ha origini molto antiche e viene festeggiata la festa la prima domenica di ottobre. Nel 1837 il signor Nava Giuseppe ha donato una statua in legno dorato. Nel 1839 papa Gregorio XVI ha concesso l'indulgenza. I lavori di ricostruzione si protrassero fino al 1840, anno in cui fu completata la facciata. Nel 1920 fu restaurata perchè, durante la prima guerra mondiale, venne trasformata in caserma militare. Il ritrovamento dell'ara romana testimonia la continuità  tra i luoghi di culto romani ed i luoghi di culto cristiani: con l'affermarsi del cristianesimo, cappelle e chiese furono edificate al posto di templi pagani, per ribadire la supremazia della nuova religione.

Descrizione esterna
La chiesa di Santa Maria è collocata all'esterno del centro storico di Longone, nei pressi del cimitero. La facciata, sormontata da un timpano, è tripartita da quattro lesene. Sulla falda destra del tetto si innesta il campanile a vela. Nel piccolo piazzale di fianco alla costruzione sorge il monumento ai caduti.

Descrizione interna
L'interno si presenta con un'aula ad unica navata su cui si innesta il presbiterio semicircolare. La decorazione ad affresco fu eseguita in anni recenti, nel 1969, dal pittore Vilasco Fiorentino. Sulla volta della navata sono raffigurate l'Assunzione della Vergine al centro, Ester e Giuditta, nei tondi laterali; sull'arco che divide l'aula dal presbiterio, un Crocifisso sorretto da angeli. La volta dell'area presbiterale presenta invece la Trinità  ed i busti di Ruth e Rebecca. Le pareti dell'abside recano le figure dei Santi Gioacchino ed Anna, ai lati della pala d'altare, la Madonna del Rosario, opera datata e firmata da Pompeo Nasello Ferro: "g. p. pompeius nasellus ferrus f 1586". La Vergine consegna un cesto di rose a san Domenico, colui che ha maggiormente contribuito alla diffusione del culto del Rosario, i cui Misteri sono rappresentati nei riquadri intorno alla scena principale; nella fascia inferiore sono ritratti alcuni protagonisti della battaglia di Lepanto, vinta dalla Lega Santa grazie al miracoloso intervento della Vergine del Rosario. L'altare è inoltre caratterizzato da un paliotto in scagliola realizzato nel 1714 da Pietro Solari. Tornando nella navata, all'inizio del fianco sinistro è collocata una statua della Madonna del Rosario; sulla controfacciata infine Ãè appeso un ritratto di prelato.

Bibliografia
V. Longoni, Immagini della devozione nel Triangolo Lariano, Canzo, 2000

A. Marieni, All'ombra della torre: Longone al Segrino nella storia e nelle sue antiche tradizioni, 1990.

Copyright (©) ComunitàSAMZ, 2024. Tutti i diritti riservati.