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Chiesa di San Lorenzo in Penzano di Eupilio

Origine
La sua prima citazione risale al XIII secolo quando fu menzionata nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani attribuito a Goffredo da Bussero. In origine era la chiesa parrocchiale di Penzano e del vicino comune di Pusiano. La dedicazione a san Lorenzo presuppone un'epoca di costruzione abbastanza antica, in quanto il culto di questo santo si diffuse già  durante i primi secoli di vita del cristianesimo, soprattutto attraverso l'opera di sant'Ambrogio.

Descrizione esterna
La semplice facciata, con portale e finestra, è conclusa alla sommità  da un timpano. Lungo i fianchi laterali, si possono notare le strutture delle cappelle interne e della sacrestia che fuoriescono dal corpo principale dell'edificio. Al termine del lato sinistro si innalza il campanile.

Descrizione interna
La planimetria del 1584, conservata tra i documenti dell'Archivio Storico Diocesano di Milano, traccia un edificio diviso in due corpi distinti: la chiesa di San Lorenzo e la cappella di Santa Maria che aveva un proprio ingresso ed era considerata indipendente dal resto della struttura. Il motivo di una divisione così netta rimane sconosciuto: esistevano due diverse comunità  di devoti, Una parte veniva utilizzata per le funzioni degli abitanti di Penzano e l'altra per quelle degli abitanti di Pusiano. Non è possibile rispondere con certezza a tale quesito. Quel che è certo è che san Carlo ordinò l'abbattimento della cappella per allargare la navata e costruire la sacrestia. Oggi la pianta si presenta con un'aula a navata unica, divisa in due campate e con il presbiterio quadrato; ai lati dell'aula si aprono due cappelle, una a destra e una a sinistra (dedicate rispettivamente alla Vergine del Rosario e a santa Agnese); a quella di destra è affiancato il locale della sacrestia. Recenti lavori di restauro hanno portato alla luce alcuni affreschi databili all'inizio del Cinquecento, scoperti casualmente nel 2004 durante lavori di tinteggiatura; queste pitture furono citate da Carlo Borromeo negli atti della sua visita pastorale, insieme ad altre che ornavano il presbiterio. In base a questa testimonianza, sono stati effettuati dei saggi sulla parete di fondo del presbiterio e sull'arco trionfale che hanno dato dei primi riscontri, ma non si è ancora provveduto allo stacco dell'intonaco. Le parti indagate, comunque, sono solo una piccola percentuale dell'intera superficie. Gli affreschi recuperati si trovano all'ingresso dell'oratorio, sulla parete destra dell'aula. Da sinistra a destra sono rappresentati: un Committente inginocchiato, una Madonna in trono con Bambino (attribuita a Giovanni Andrea De Magistris), un frammento di una testa (si ritiene che appartenga a San Rocco), un frammento di San Sebastiano e, infine, una Madonna in trono con Bambino e donatore. Si suppone che la figura mancante sia san Rocco per la presenza di san Sebastiano: spesso i due erano raffigurati insieme perchè ritenuti protettori contro le epidemie di peste. Le figure dei due santi sono mutile perchè, in un'epoca imprecisata, è stata realizzata una apertura nella parete (ora murata): tra i mattoni è ancora visibile un arco a sesto ribassato. Il presbiterio ospita un altare marmoreo ornato dalle statue di due angeli ai lati e di san Lorenzo al centro. Sulla parete retrostante sono stati compiuti degli assaggi che hanno rivelato la presenza di affreschi probabilmente coevi a quelli della navata: si riconosce una Crocifissione. A causa della mancanza di fondi, tali dipinti sono ancora celati dall'intonaco in attesa di poter recuperare il loro antico splendore.

Bibliografia
V. Longoni, Immagini della devozione nel Triangolo Lariano, Canzo, 2000 V. Longoni, Storie di Eupilio, Erba, 2005 C. Meroni, Antichi edifici religiosi del Triangolo Lariano, Varese, 2011

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